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Cosa sono i disturbi cognitivi?

  • Si tratta di alterazioni o disfunzioni delle abilità cognitive che comprendono tutti i processi attraverso i quali una persona percepisce, registra, mantiene, recupera, manipola, utilizza ed esprime informazioni e sono coinvolte in qualsiasi compito svolgiamo, dal più semplice al più complesso.

    Quali sono, quindi, le abilità o funzioni cognitive che vengono compromesse?
    I disturbi cognitivi riguardano le seguenti funzioni cognitive:
    - l’attenzione: è la capacità di concentrarsi sulle informazioni più importanti tra tutte quelle disponibili e agisce come filtro che decide quali informazioni sono utili e quali invece non lo sono;
    - la memoria: è la capacità di conservare, assimilare, ritenere e richiamare, sotto forma di ricordo, le informazioni apprese durante l’esperienza o per via sensoriale;
    - il linguaggio: è la capacità di usare le parole o i segni per comunicare;
    - il problem solving: è la capacità di elaborazione delle informazioni, di valutazione dei dati e formulazione di un giudizio, di pianificazione dell’azione e anticipazione delle conseguenze.

    Quali sono i sintomi di queste disfunzioni?
    I sintomi si manifestano con la difficoltà nel mantenere l’attenzione, nel memorizzare o ricordare nuove informazioni, nell’incapacità di gestire attività quotidiane (es. cucinare o lavarsi), nel trovare le parole, nel ricordare date o eventi recenti. Oltre al rallentamento mentale, si possono avere anche problemi di orientamento nel tempo e nello spazio, e modifiche caratteriali.

    Quali sono le cause che generano i disturbi cognitivi?
    Le cause di queste disfunzioni possono essere malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla, tumori cerebrali, o l’ictus, o lesioni cerebrali da trauma cranico. In questi casi accade che ai disturbi cognitivi si accompagnino anche altre disfunzioni come, ad esempio, le disabilità motorie.

    Esiste una terapia per la cura di queste disfunzioni?
    Con pazienti che presentano queste disfunzioni, la riabilitazione assume un’importanza fondamentale in quanto serve ad aiutare le persone a ritrovare la propria autonomia mentale, psicologica e fisica e, soprattutto, a sentirsi reinserite nella società nonostante la propria disabilità. Per questo motivo è importante svolgere un lavoro di équipe che preveda un inquadramento diagnostico, una valutazione multidisciplinare e un programma riabilitativo individuale costruito sul paziente.
    L’équipe riabilitativa è composta da figure professionali che interagiscono tra di loro per la valutazione e il trattamento complessivo del paziente: il medico Fisiatra, il medico Neurologo, il Fisioterapista, il Terapista Occupazionale, il Logopedista, lo Psicologo.

    La presa in carico del paziente neurologico da parte dell’équipe, pertanto, prevede:
    • anamnesi e diagnosi effettuate dal medico specialista neurologo e dal fisiatra;
    • valutazione psicologica per il recupero, la stimolazione e il potenziamento delle abilità deficitarie (memoria, attenzione, ragionamento, problem solving) e il mantenimento attivo dei processi cognitivi residui. Inoltre, lo psicologo si occupa di supportare il paziente e i familiari nell’accettazione della malattia e nella gestione dei cambiamenti che ne derivano;
    • valutazione del logopedista per le alterazioni del linguaggio e della comunicazione;
    • valutazione del terapista occupazionale. Il trattamento di Terapia Occupazionale si attua attraverso attività specifiche, adeguate alle potenzialità del paziente, per aiutarlo a raggiungere il massimo livello funzionale e di indipendenza in tutti gli aspetti della vita quotidiana;
    • valutazione funzionale del fisioterapista che sceglierà e pianificherà insieme al fisiatra l’iter riabilitativo più adatto per le disabilità motorie.

    Il paziente viene, quindi, inserito in una fase di follow‐up per la verifica dell’evoluzione clinica della patologia, con un conseguente adeguamento della strategia terapeutica.

FKT – I consigli dell’esperto:
Con sempre più frequenza, un evento morboso, una malattia o un trauma non si esauriscono nel ciclo danno-terapia-guarigione, ma portano ad una menomazione o ad una disabilità che rischia di trasformarsi in vero e proprio svantaggio esistenziale. Per questa ragione, in tutti i casi di patologie neurologiche è importante effettuare subito una valutazione del paziente per inquadrare gli aspetti deficitari e stabilire un programma riabilitativo individualizzato che miri a far raggiungere alla persona il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, coinvolgendo anche la famiglia.